mercoledì 10 settembre 2008
Soul Calibur IV
E’ arrivato che bello!!!! Non vedevo l’ora. Mi piacciono i picchiaduro dove si usano le armi bianche. A dire il vero non è che ne abbiano fatti tantissimi e a parte Battle Arena Toshinden, non me ne vengono in mente altri. Qualcuno, magari, potrebbe rinfrescarmi la memoria, se ne avesse voglia? Grazie...
Soul Calibur ha sempre rappresentato, per gli amanti del genere, il massimo dal punto di vista audio visivo. Già nella sua prima incarnazione in sala giochi che si chiamava però Soul Edge, non si poteva che rimanere a bocca aperta guardando gli spettacolari effetti grafici e le movenze dei vari lottatori (soprattutto delle curve delle lottatrici, se andiamo a ben vedere, eh, eh, eh…).
Visto l’enorme successo ottenuto, non si fece attendere a lungo una conversione che si chiamava però Soul Blade, per la nuova super console casalinga: la Sony Playstation.
E,’ comunque, con il secondo capitolo che si raggiunge la perfezione, oltre all’incasinamento della numerazione visto che questa volta il gioco si chiamerà, per la prima volta, Soul Calibur.
Perfezione, dicevamo, raggiunta non perché il gioco uscì su Sega Dreamcast (macchina passata alla storia per la sua caduta in disgrazia nonostante il numero di titoli, definiti eccellenti, forse più alto mai registrato su qualsiasi altro veicolo video ludico) ma perché, in effetti, mai nei successivi capitoli si riuscirà a raggiungere un bilanciamento dei personaggi così perfetto.
Comunque, successivamente, uscirono rispettivamente: Soul Calibur II, III e ovviamente IV.
Ma che bravo che sono, avete visto? So anche contare!!!!
Durante la sua maturazione il gioco è cresciuto, perdendo si in bilanciamento ma affinando un po’ le doti di RPG ed aggiungendo una solida trama, affiancata da una modalità storia davvero intrigante: per ogni personaggio, ci verrà spiegato, man mano che si prosegue con il gioco, perché e per come ha intrapreso il viaggio alla ricerca di una delle spade protagoniste del gioco (la soul edge, blade o calibur) e così via.
Così ogni pg viene abilmente introdotto all’azione, tramite l’ausilio di una mappa dettagliata del mondo e di un sonoro coinvolgente che lo fa calare per bene nell’atmosfera del gioco, mentre a schermo viene illustrato, per filo e per segno, cosa dobbiamo fare.
Infine, via via che andremo ad affrontare una nuova locazione, questa ci verrà presentata, insieme al nemico che andremo ad affettare e/o bastonare, da una discreta spiegazione a video.
Davvero bellissimo, certo, peccato che nel quarto capitolo di tutto questo non ci sia proprio una bella cippa di $£$*%!?$...
E già. Ci sono un sacco di personaggi, si può giocare in rete con tanto di lag personalizzato ma la modalità storia è un’onorevole presa per il culo!!!! Inizi con un personaggio, ti viene spiegato a video, tramite un’unica lurida schermata per cosa e/o perché si è intrapreso il viaggio alla ricerca della spada e poi più niente, nix, nada!!!!! Ci si scontra con 5 fottutissimi nemici ed il gioco finisce, per lasciare spazio ad un nuovo personaggio.
Qualcuno avrà da obbiettare che comunque c’è un finale diverso per ogni pg. Ok, è vero ma mi sembra un po’ pochino, per un gioco che quando parte mostra in bella vista il logo Soul Project!!! Cioè, ora che è diventato un bel progettone da cui un sacco di gente riesce a farci un sacco di soldi, si è automaticamente trasformato in una schifezza? Mah!!!!
Per carità i tocchi di classe ci sono ancora:
1) si possono sbloccare e successivamente utilizzare diversi personaggi segreti;
2) alcuni sono di tutto rispetto come Yoda (solo su xbox 360), Darth Wader (solo su ps3) e l’apprendista , direttamente derivati dall’universo di Star Wars;
3) è stata inserita la torre delle Anime dove bisogna affrontare e sconfiggere con differenti requisiti, una serie di nemici sempre più agguerriti.
Inoltre, la cosa forse più bella è l’editor dei personaggi dove si può rimanere delle ore intere a cercare di riprodurre nei minimi particolari i propri beniamini e non sto scherzando, si possono davvero ricreare personaggi del calibro di: Leonida, Elektra, Wonder Woman, Hulk, Zorro, ecc.
Come dicevamo però, non è tutto oro quello che luccica. Infatti, a seconda dell’equipaggiamento usato cambieranno in meglio o peggio le varie caratteristiche del personaggio e questo si ripercuoterà sulla difficoltà che dovremo affrontare nel salire o scendere la torre delle anime.
Online, invece, nessun problema. Potremo, infatti, disattivare, se vogliamo, le modifiche apportate dall’equipaggiamento e combattere, in maniera più o meno equilibrata, in base alle caratteristiche base del personaggio scelto.
Insomma ce n’è per tutti i gusti ma del vecchio feeling che ti faceva calare totalmente nella parte non c’è quasi più traccia.
Alla fine il gioco non è da buttare via e ci si può allegramente sfogare in rete, combattendo contro amici/nemici in carne ed ossa, utilizzando anche i pg creati da noi, maledicendo ad ogni colpo inflitto la Namco per tutto quello che ha lasciato fuori dal cestino del pic-nic.
E sì, perché ci saremmo abbuffati volentieri di una nuova storia, con una trama degna di questo nome e soprattutto di quello di Soul Calibur ma questa volta non ci sentiamo soddisfatti, anzi ci sembra che ci abbiano portato via qualche cosa.
E mi raccomando, non azzardatevi ad andare a scrivere su qualche forum di quanto vi ho detto se no, i vari fans sfegatati vi massacreranno dicendo che vi lamentate, per un unico motivo: perché non sapete giocare.
Certo, probabilmente è vero, non sappiamo giocare ma gli occhi ce li abbiamo e non ci vuole molto a capire che questa volta ci hanno confezionato un bel prodottino, con personaggi bellissimi da vedere e super personalizzabili ma i più si sono dimenticati di un dettaglio fondamentale: cioè di dirci che sono senz’anima, anche se lo spirito del gioco vorrebbe/dovrebbe suggerire il contrario.
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